Sicuramente si può affermare che le patologie delle articolazioni, in quanto a frequenza, possono essere classificate al secondo posto (subito dopo l’ernia discale) per quanto riguarda la terapia con ossigeno-ozono.
Le articolazioni, assieme ad altre componenti: ossa, muscoli, tendini, legamenti, cartilagine, rappresentano delle unità anatomo-funzionali dell’apparato locomotore in cui i singoli costituenti operano interagendo gli uni con gli altri.
Le articolazioni sono strutture complesse in cui si integrano perfettamente diverse funzioni meccaniche con funzioni di stabilizzazione e facilitazione del movimento; da qui si può facilmente dedurre come sia sufficiente una parziale alterazione di una di queste funzioni e/o elementi costruttivi, perché si possa manifestare una vera e propria malattia.
Anche se numerose, le malattie possono essere raggruppate in quattro categorie: malattie infiammatorie (artrite, artrite reumatoide, gotta); malattie degenerative (artrosi con le sue varie localizzazioni alla colonna vertebrale e alle articolazioni grandi, medie e piccole); malattie traumatiche (con i vari aspetti di gravità immediata e a distanza e con possibile compromissione funzionale); malattie cosiddette aspecifiche (entensopatie, tendiniti calcifiche).
La medicina tradizionale affronta queste malattie con farmaci antiflogistici/analgesici per via generale, che agiscono sul dolore con meccanismo antiinfiammatorio e antalgico; altre volte la medicina tradizionale sceglie la via infiltrativa locale con sostanze ad azione antiflogistica (steroidea e non, e cioè i FANS), sinoviolitica e condroprotettiva. A volte vengono usate le terapie fisico-termali in strutture adeguate e ben organizzate. Altre volte ancora si ricorre alla microchirurgia endoscopica o, quando occorre, alle protesi articolari.
L’ossigeno-ozono terapia ormai si è assicurata uno spazio importante come terapia integrativa e spesso risolutiva nelle varie patologie articolari; tutte le articolazioni grandi, medie e piccole possono beneficiare dell’azione dell’ozono, cioè della miscela di ossigeno-ozono. Sicuramente la maggior frequenza apparitene al ginocchio, alla spalla, a tutta la colonna vertebrale, ma si può affermare che non è da meno l’utilizzo di questa metodica nel gomito, mandibola, caviglia, polso (compreso tunnel carpale), e dita, e per via periarticolare l’articolazione dell’anca. Le sedute, come quantità, variano dalle 8-10 alle 15 in base alla gravità della patologia e la frequenza è monosettimanale, in caso di intrarticolare, o bisettimanale, se periarticolare.